A Torino patto per distribuire frutta e verdura alle famiglie in difficoltà

Siglato protocollo tra Comune di Torino, Banco Alimentare del Piemonte, C.A.A.T. e A.P.G.O.

Siglato protocollo tra Comune di Torino, Banco Alimentare del Piemonte, C.A.A.T. e A.P.G.O. contro lo spreco di cibo. Il patto sottoscritto venerdì 17 luglio u.s. prevede l’ampliamento e il potenziamento dell’attività di recupero, valorizzazione e redistribuzione – a fini solidali – delle eccedenze ortofrutticole.

L’attività coinvolge stabilmente 17 strutture convenzionate, che nel 2019 hanno potuto beneficiare di quasi 400 tonnellate di prodotti da destinare a oltre 2.500 indigenti del territorio.

La nuova collaborazione vuole migliorare l’aiuto alimentare qualitativo e quantitativo offerto alle famiglie, valorizzare in modo virtuoso le eccedenze, ridurre i rifiuti ed i costi di smaltimento. Tra le novità, il Banco Alimentare stabilirà un presidio continuativo dotandosi anche di celle di refrigerazione per massimizzare le attività di recupero e valorizzazione. Inoltre si intende sperimentare attività di trasformazione delle eccedenze, aumentando in questo modo le modalità di conservazione per garantire maggiore efficienza nella distribuzione.

 “Con la firma di questo protocollo d’intesa – ha spiegato la sindaca Chiara Appendino– aggiungiamo un altro importante tassello alla costruzione di una governance del sistema alimentare urbano che attraverso azioni di sostenibilità ambientale, di solidarietà sociale, sensibilizzazione e promozione del territorio possa, di concerto con la valorizzazione delle  qualificate realtà locali attive nel settore alimentare – dalla produzione alla trasformazione, dalla distribuzione alla ristorazione – altresì garantire l’accesso al cibo ai più fragili.”

“Il contrasto allo spreco alimentare – sottolinea riferisce il Presidente del CAAT Marco Lazzarino– oltre ad essere esplicitamente richiamato nel nostro Piano industriale e di Sviluppo 2018-2022, ha registrato un’accresciuta sensibilità, in un contesto storico come quello che stiamo vivendo, per effetto della pandemia”.

Fonte: TorinOggi