«Mercati: supportiamo la rivoluzione delle lancette»

Il dibattito sugli orari di apertura dei mercati non cessa, ma il tempo stringe. Valentino Di Pisa, presidente di Fedagromercati e imprenditore del Caab di Bologna, si è battuto per una svolta epocale.“Non ci può essere alternativa agli orari diurni per la sopravvivenza dei mercati, i tempi sono cambiati e se si vuole garantire un futuro a queste strutture si deve passare la mano alle nuove generazioni, che piaccia o no”, afferma Di Pisa.

Orario notturno e ricambio generazionale non vanno di pari passo. La qualità della vita oggigiorno è preponderante e il lavoro notturno non ha attrattività. Inoltre, la remuneratività dell’orario notturno è svanita negli anni, notte non vuol dire più guadagno ma solo più stress.“il cambio sveglia – afferma il numero uno di Fedagromercati – non è un percorso facile da implementare, ma è necessario. La rivoluzione delle lancette deve essere supportata da un iter organizzativo e strutturale che coinvolga tutti gli attori operanti nei mercati. Oltre a scardinare l’abitudine si deve attuare un supporto al cambiamento anche per gli acquirenti e per i produttori che scaricano ogni notte”.Bisogna quindi far confluire in un’unica direzione le esigenze e gli interessi di tutti gli operatori, dal grossista all’ambulante. Ci deve essere un piano adatto a tutti, una decisione che coinvolga tutto il comparto, bisogna sfuggire dalle prese di posizione unilaterali.

“Apriamo i mercati alle città – suggerisce il presidente dell’associazione dei grossisti – creiamo dei servizi di logistica adatti alle consegne dell’ultimo miglio, supportiamo i clienti storici dei mercati al cambiamento e affacciamoci su nuovi orizzonti distributivi come l’Horeca. I mercati generali diurni possono cambiare il volto della distribuzione delle città che presidiano”.Dunque, non bisogna perdere il tradizionale acquirente notturno ma aiutarlo all’acquisto diurno grazie a dei servizi sostitutivi come delle zone refrigerate per lo stock della merce acquistata. “Grazie alle opportunità del Pnrr si possono migliorare le strutture dei mercati generali attraverso le coibentazioni delle aree in cui avvengono le trattative per preservare la merce. Non sarà facile, ma bisogna realizzare e strutturare un progetto che va metabolizzato da tutti gli attori – conclude Di Pisa – costruire un tavolo di confronto attorno al quale si trovi un compromesso per il bene dei mercati all’ingrosso”.

Fonte: Italiafruit News